MASTERCHEF EUROPEO
16/11/2017
Benvenuti a questa serata che rientra nella settimana di festeggiamenti per il gemellaggio tra Dardilly e Provaglio d’Iseo. Abbiamo voluto simpaticamente intitolare l’evento Masterchef Europeo, infatti assisteremo ad una sfida culinaria tra la scuola alberghiera di Dardilly e quella di Clusane d’Iseo
PRIMA RICETTA **BISCOTTO BRESCIANO
“Il Biscotto Bresciano – sostiene Iginio Massari – è l’unico che ha realmente il diritto di chiamarsi ‘biscotto’. Il nome infatti significa ‘cotto due volte’. È un biscotto da inzuppo, con sfumature dolci e una friabilità data dal poco burro. Questo dolce rustico riflette il carattere tipico delle genti bresciane: grande intelligenza e manualità a dispetto della povertà delle materie prime”.
Abbinamento biscotto Bresciano….la Rüsümada è la morte sua/Anche se oggi l’abitudine di consumarla è in disuso, la Rüsümada, o Rosümada, è l’ideale nelle giornate di freddo e nebbia. È un’antica bevanda energetica diffusa a Brescia e in tutta la Lombardia, preparata con uovo, dal cui rosso deriva il nome (rosso dell’uovo: rüss d’oof ) e zucchero sbattuti insieme fino a ottenere una morbida crema da irrorare con caffè o vino. Buonissima a merenda, anticamente era considerata un ottimo rimedio contro i malanni di stagione, oltre che potente ricostituente
SECONDA RICETTA **TORTA DELLE ROSE
La torta delle rose è un dolce tradizionale realizzato con pasta lievitata, la cui origine è oggetto di contesa tra le province di Mantova, Brescia e la zona del lago di Garda, soprattutto il comune di Desenzano
Con l’arrivo di Isabella d’Este nel 1490, che divenne marchesa consorte di Mantova sposando Francesco II Gonzaga, la cucina mantovana venne influenzata da quella emiliana:[2] la marchesa si avvalse infatti della consulenza di Cristoforo di Messisbugo, cuoco dei signori di Ferrara, che pare avesse creato appositamente per lei la “torta delle rose”. Torta rosa una crema al marsala con 50% latte e 50% Marsala
TERZA RICETTA **PANE DEI MORTI
Sono, probabilmente, da ricercare nella cultura contadina le origini delle credenze popolari legate alla commemorazione dei defunti. In Lombardia, e soprattutto nella zona di Milano, ad esempio, si riteneva che, ogni anno, con la stessa ciclicità del lavoro sui campi, le anime dei cari estinti si ripresentassero nelle loro case abbandonando temporaneamente l‘oltretomba. Per offrire loro ristoro e per render loro omaggio durante queste visite, si era soliti preparare del pane dolce tradizionale da mettere in tavola come se i defunti dovessero accomodarsi assieme ai loro parenti ancora in vita. La ricetta che veniva preparata per l’occasione, non a caso, veniva, e viene ancora, chiamata Pane dei Morti. Pan dei morti con salsa al cardamomo.
QUARTA RICETTA **BAGUETTE
La baguette è un discendente del pane sviluppatosi a Vienna nella metà del XIX secolo, quando si iniziò ad utilizzare i forni a vapore, che favorivano la formazione della crosta croccante e dei solchi obliqui che ancora distinguono l’odierna baguette. La forma venne adottata in Francia nell’ottobre del 1920, quando una legge vietò ai fornai di lavorare prima delle quattro, rendendo impossibile cucinare le tradizionali pagnotte rotonde in tempo per la colazione dei clienti: la baguette risolse il problema perché può essere preparata e infornata molto più brevemente
QUINTA RICETTA **PERSICATA
La persicata è una confettura solida tipica della provincia di Brescia, che si può trovare nelle località della sponda bresciana del Lago di Garda anche sotto forma di souvenir. Il nome deriva dal dialetto bresciano, “persech” ovvero “pesca” e sembrerebbe di origine medioevale. C’è però una leggenda intorno a questo dolce, secondo cui è nato dal desiderio di una mamma di Collebeato (Brescia) di far gustare al figlio in guerra le pesche del paese. Pensò quindi di fargli avere questi frutti sotto forma di barrette di gelatina, per evitare che si deteriorassero. Da qui nacque la preparazione della polpa di pesche lasciate per lungo tempo a disidratare e successivamente trasformate in “persicata”.
Con la persicata i semi di lavanda. La torta bresciana abbinata ad una salsa gianduia 200ml panna 120 cioccolato gianduia. Noi nella baguette ci mettiamo della Culaccia di Montisola. La loro pasta sfoglia la avvolgiamo ad una patata e ci facciamo la sfogliatina di patata e caviale (produzione Brescia Calvisius). Nel pane al beaujoles ci mettiamo il violino di capra della Valcamonica Il Violino di Capra è un prodotto tipico delle nostre Valli. Si ottiene mettendo in concia la coscia della capra con sale e erbe aromatiche di montagna, per circa 10 giorni. Il prodotto viene appeso e fatto stagionare. Il nome “Violino di Capra” deriva dalla forma simile allo strumento musicale ed anche dal modo in cui veniva imbracciato per essere affettato.